Candidati alle Elezioni Europee 2014: i partiti italiani come al solito mandano Bruxelles un carrozzone di impresentabili, proprio quando è chiaro a tutti che è in Europa che si prendono le decisioni importanti
I candidati alle Elezioni Europee 2014 sono ormai decisi e, come al solito, assistiamo al solito carrozzone imbarazzante di impresentabili, trombati più o meno di lusso, riciclati d’oro, calciatori, nani e ballerine.
È francamente sconcertante la miopia dei partiti italiani nella scelta dei candidati alle Elezioni Europee 2014: ormai è acclarato che tutte le decisioni che contano si prendono a Bruxelles, eppure i nostri partiti continuano a considerare il Parlamento Europeo come una discarica di trombati e di riciclati di lusso.
Per non parlare di tutti i candidati alle Elezioni Europe 2014 che non potrebbero neppure essere candidati visto che occupano già svariate poltrone qui in Italia.
Ma vediamo qualche nome, giusto per capire di cosa stiamo parlando: Marco Tardelli, Giuliana Sgrena, Luca Casarini, Mercedes Bresso, Goffredo Bettini, Cécile Kyenge, David Sassoli, Renato Soru, Alessandra Moretti, Fabrizio Bracconieri (sì, proprio lui, il mitico Bruno Sacchi de I Ragazzi della Terza C), Clemente Mastella, Giovanni Toti, Giusy Pascarella e così via.
Le Elezioni Europe continuano ad essere considerate un momento utile soltanto per consolidare il consenso interno e, con l’occasione, per sistemare fuori dalle scatole persone che poi a Bruxelles andranno sì e no una volta al mese. Uno stipendificio di lusso per una nuova generazione di miracolati di lusso.
E poi sui giornali tutti si lamentano perché in Europa a decidere sono Francia e Germania: finché noi mandiamo a Bruxelles Bruno Sacchi cosa possiamo pretendere? Come ripete il buon Danilo Masotti #cimeritiamotutto
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