10 finali di Champions League diverse dalle altre. Ovvero eravamo io, Platini, Madjer, Koeman, Savicevic, Vialli, Del Piero, Matthaus, Messi, Tevez…
Una volta si chiamava Coppa dei Campioni. Da più di vent’anni si chiama Champions League. Per chi segue il calcio è qualcosa difficile da spiegare, quindi non ci proverò nemmeno io.
Mi limiterò ad inzuppare la Coppa in una gigantesca tazza di the. Proviamo un po’ a vedere che sapore ha.
Juventus – Liverpool | Heysel (Bruxelles) | 29.05.1985
Siamo a Barbarano Vicentino, settimana verde con la scuola. Anche se siamo piccoli (terza elementare) l’evento è così importante che le signorine improvvisano un auditorium in sala mensa per la finale.
Però succede qualcosa che non riusciamo a capire: la partita non comincia mai, in tv si vedono scene strane e c’è un gran casino. A un certo punto sempre le stesse signorine spengono la tv. Peccato, tutti dicevano che sarebbe stata una partita storica. Poco male, noi ce ne andiamo fuori a giocare con gli altri bambini.
Porto – Bayern Monaco | Prater (Vienna) | 27.05.1987
Il Bayern Monaco è sempre stata una delle mie squadre preferite, anche se nel maggio del 1987 non lo sapevo ancora. Fatto sta che c’è questa finalissima e devo assolutamente vederla: è la finale di Coppa dei Campioni! I miei però non vogliono che vada a letto tardi e quando hai 11 anni sono i tuoi ad avere l’ultima parola.
Compromesso storico: guardi solo il primo tempo (che poi, se ci pensate bene, è quanto di più crudele e privo di senso ci possa essere). Le maglie rosse del Bayern mi sembrano bellissime, quelle del Porto a righe bianche e blu ancora di più.
Il primo tempo finisce 1-0. Mi ricordo il gol dei tedeschi, un gol di testa, in tuffo (o per lo meno io me lo ricordo così, su Youtube non l’ho trovato, c’è solo il tacco di Allah).
Veder giocare Futre mi riempie gli occhi di bellezza anche se mi dispiace per lui: è chiaro ormai che il Bayern si porterà a casa la coppa. Vado a letto convinto di aver assistito a qualcosa di grande, di epico. Non so perché, ma questa per me resta la finale più bella di tutti i tempi.
Su Wikipedia peraltro scopro dopo più di vent’anni che la partita è iniziata alle 20.15. E mi hanno mandato a letto a fine primo tempo. Criminali.
PSV EindhoVen – Benfica | Neckarstadion (Stoccarda) | 25.05.1988
In finale nel 1988 arrivano due squadre mai sentite, almeno da me, particolare che rende ancora più eccitante la finale.
Col senno di poi erano due ottime squadre: quel PSV era lo scheletro della grande Olanda che avrebbe vinto gli Europei quell’estate, e il Benfica sarebbe tornato in finale di Coppa dei Campioni due anni dopo contro il Milan (e a quei tempi era molto più complicato di oggi riuscire a giocare 2 finali in 3 anni).
Nell’88 comunque ho tirato su le barricate e sono riuscito a strappare una visione completa della finale. Del resto dopo il fattaccio dell’anno precedente era il minimo.
Fatto sta che quella dell’88 è una delle finali di Coppa dei Campioni più brutte di sempre. Per di più si va anche ai rigori: un’inedia senza fine, è tardissimo e dovrei andare a letto ma resisto stoicamente in aperta polemica contro mio padre che ormai è stremato da un attacco violento di orchite (come il 99% di chi ha assistito a quella finale).
Per me invece la partita è bellissima a prescindere, e quando Van Breukelen para l’ultimo rigore ho l’impressione di aver avuto la fortuna di vedere qualcosa di grandioso. In maniera spudorata provo a chiedere ai miei se mi fanno vedere anche quando alzano la coppa. Chiaramente vengo spedito a letto per direttissima.
Milan – Barcellona | Stadio Olimpico (Atene) | 18.05.1994
Da tifoso juventino credo che quella del ’94 sia la finale di Champions più importante tra le tante vinte dal Milan. Una dimostrazione di forza impressionante contro un Barcellona meraviglioso nella sua arroganza e nel suo genio senza fine.
Una serata di calcio spettacolo che si può racchiudere in una sola parola: Dejan Savicevic. Oppure, come disse il mitico Bruno Pizzul dopo il secondo gol di Massaro: “…e Cruyff ha perso molta della sua baldanza della vigilia!”.
Juventus – Ajax | Stadio Olimpico (Roma) | 22.05.1996
La finale che hai sempre sognato è arrivata. Della partita non ricordo più niente, nel senso che l’ho vista e rivista tante di quelle volte negli anni che praticamente la conosco a memoria. I ricordi sono talmente stratificati che sono diventati un continuum.
Di quella serata ricordo la tensione per quella finale tanto attesa, la tavolata con gli amici della scuola a casa dei miei, la pasta fredda, le birre, gli sfottò, l’esplosione finale con Vialli che alza al cielo la Coppa.
Roma e la grande bellezza vent’anni prima di Sorrentino.
Borussia Dortmund – Juventus | Stadio Olimpico (Monaco) | 28.05.1997
La sconfitta più inspiegabile della storia del calcio. Non si è mai vista una Juve più forte di quella del 96/97. Di fronte una squadra di bolliti. Tanti grandi giocatori (su tutti Paulo Sosa, uno dei calciatori più sottovalutati di tutti i tempi), per carità, ma bolliti. Eppure 3 pere e a casa.
Di quella serata ricordo la tavolata con gli amici della scuola a casa dei miei, la pasta fredda, le birre, gli sfottò. Rispetto all’anno precedente però non c’era tensione, eravamo tutti ultrarilassati, campioni prima ancora di giocare. Perfino sull’1-0 eravamo tutti scialli.
Solo sul 2-0 invece abbiamo iniziato a renderci conto che forse quella non era la serata giusta. A rendere tutto ancora più incredibile il gol inutile più bello di tutti i tempi. Orrore allo stato puro, roba che neanche Rob Zombie sotto acido.
E così quella sera i wurstel ce li siamo mangiati noi, e ci sono rimasti sullo stomaco.
Real Madrid – Juventus | Amsterdam Arena (Amsterdam) 20.05.1998
Questa volta ci spostiamo in Spagna, e non tanto perché una delle finaliste è il Real Madrid, ma perché l’anno di grazia 97/98 l’ho trascorso in Erasmus a Zaragoza.
E così va a finire che ti ritrovi a vedere la finale sul megaschermo della tua casa dello studente insieme ad altri 300 spagnoli che, ma guarda un po’ che strano, tifano praticamente tutti per il Real. Accanto a me qualche gufo che tifa Barça, ma sono in netta minoranza.
A Madrid non vincono una Champions da 32 anni e la vivono piuttosto maluccio. Lo spogliatoio è distrutto con l’allenatore già esonerato a prescindere dal risultato. Tutti in sala si cagano sotto perché la Juve quell’anno è stata un misto inspiegabile tra culo (vedi Olympiakos-Rosenborg e il gol di Djordjievic all’88esimo che fa passare il turno alla Juve) e rullo compressore (quarti di finale e semifinali impressionanti contro due squadre che all’epoca spaccavano di brutto come la Dinamo Kiev e il Monaco).
Comunque partita orrenda, il pirla di Mijatovic segna e buona notte. Lucianone Moggi regala agli spagnoli le casse di sciampo che aveva già comprato per la festa e io me ne vado a far baldoria per tutta la notte al grido di Hala Madrid! con gli amici.
Del resto una fiesta così quando ti ricapita?
Manchester United – Bayern Monaco | Camp Nou (Barcelona) | 26.05.1999
La finale del 1999 me la ricordo molto bene per tre motivi: il primo è che proprio quel pomeriggio mi ero tagliato i capelli; il secondo perché dopo la partita sono andato a una festa da paura a casa di una studentessa hawaiana che stava dietro a Piazza Mazzini (dove non mi riconosceva praticamente nessuno causa taglio zazzera); la terza perché stiamo parlando della partita più crudele della storia.
Quel Bayern era una squadra stupenda, con un Mario Bassler divino e un Castle Jancker bestiale (in senso letterale). I tedeschi avevano dominato e strameritavano quella Champions.
Di fronte il Manchester dei paraculi. Al secondo incredibile gol degli inglesi mi sono quasi sentito male per quelli del Bayern. Poi l’arbitro ha fischiato e me non sono andato alla festa.
Credo che nessun sportivo, calciatore o tifoso, si meriti di perdere una partita del genere in quel modo. Così come credo che tutti, calciatori o tifosi, sognino di vincere una partita del genere in quel modo.
La faccia di Matthaus, seduto pietrificato in panchina, è uno dei più grandi momenti di tv, di vita e di sport del secolo scorso. Così come le lacrime e il crollo fisico dei giocatori del Bayern al fischio finale di Collina. Aloha…
Milan – Juventus | Old Trafford (Manchester) 28.05.2003
Quando le serate iniziano male lo vedi subito. Si comincia con una gomma bucata in corsa nel pieno della Pianura Padana a meno di un’ora dal calcio d’inizio. Io e Mikee scopriamo che quando buchi in Smart non puoi cambiare la gomma, ti devono venire a prendere col carro attrezzi.
Inizia così un rosario irripetibile che si ferma soltanto quanto entriamo trafelati in cascina da Mikee in quel di Orzinuovi, con finale iniziata da pochi minuti. Partita letteralmente inguardabile, poi Sheva segna il rigore decisivo e buonanotte.
JUVENTUS | BARCELONA | Olympiastadion (Berlino) 06.06.2015
Quella di sabato per me sarà la finale più bella di sempre. Sì perché chissenefrega, abbiamo un karma talmente positivo che vinciamo noi, ma anche se dovessimo perdere amen: questo Barça è la squadra più forte di tutti i tempi, Messi è l’alieno, tutta colpa di Moggi, il doping, Blatter e Moreno, le cavallette, blah blah blah blah…
Chissenefrega. Finalmente torno a godermi una finale di Champions che per me vale molto più di tante altre finali passate, un regalo inaspettato di quelli che di colpo ti fanno tornare bambino.
Perché in fondo le finali di Champions sono tutte uguali, ma alcune sono più finali di altre.
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