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Riflessioni post-amministrative in una notte di fine maggio

Il vento è cambiato eccetera eccetera. Quello che però mi sembra il dato politico più significativo è che queste amministrative le hanno perse i Partiti.

Al primo turno il risultato del Movimento 5 Stelle è stato a dir poco sorprendente (faccia molta attenzione chi riduce tutto a Grillo o chi si salva in corner con la parolina magica “antipolitica”: quella del Movimento a 5 Stelle è politica vera, concreta. e Grillo c’entra poco o niente) e ora dai ballotaggi sono usciti quasi ovunque degli outsider.

Perché, parliamoci chiaro, fino a qualche mese fa nessuno ai vertici di PD e compagnia bella avrebbe minimamente sorriso se gli avessero detto che a vincere sarebbero stati i vari Pisapia, De Magistris o Zedda. E spero che queste persone ora interpretino al meglio la volontà degli elettori evitando di dar vita al solito pietoso teatrino della politica: no, grazie. Non ne abbiamo davvero bisogno. La gente che ha votato queste persone lo ha fatto perché ha in testa dell’altro: voi accettate il vostro ruolo defilato, mantenete un basso profilo e cercate di fare al meglio il vostro dovere.

Per carità, ora che Silvio le ha prese sui denti tutti nel PD cantano vittoria, ma consiglio vivamente di stare molto attenti: da queste urne esce un’Italia che non ne può più dei partiti. Di tutti i partiti (risultati tra il ridicolo e l’imbarazzante di Terzo Polo e UDC). Se non si fa un’attenta analisi di questo dato le prossime elezioni politiche (a cui non credo manchi molto ormai) potrebbero rivelarsi un bagno di sangue senza precedenti, bagno di sangue anticipato da una campagna elettorale che sarà senza dubbio di una violenza inaudita.

Proprio quando è ferito e prossimo alla morte il lupo diventa pericoloso e imprevedibile: se la Storia ci ha insegnato qualcosa è che certi personaggi proprio non hanno più niente da perdere scatenano intorno a sé il peggio del peggio, spesso aiutati dai servi di turno che sanno essere molto più realisti del re, per non usare altri termini (non ho voglia di annoiare nessuno con parallelismi triti e ritriti presi dal secolo scorso e che si prestano a mille politicizzazioni inutili e fastidiose, penso che ci siamo capiti lo stesso. E se no, amen).

Insomma, mi sa che il bello (o il brutto) deve ancora arrivare.

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