Scrittore, poeta, pittore, artista. Ma anche intrallazzone, disperato, gigolò, giornalista, presentatore tv, uomo del sistema e poi emarginato, fallito. Si potrebbe parlare a lungo delle mille vite di Pedro Juan Gutierrez, cubano dal sorriso disilluso bruciato da un rapporto di amore ed odio con La Habana. Mille vite che entrano ed escono dai suoi libri, dalle sue poesie e dai suoi quadri. Mille vite che attraversano i suoi personaggi e le loro donne, con il sesso e una bruciante voglia di vivere che li accomuna e li segna in maniera indelebile.
Difficile inquadrarlo. Hanno parlato di lui come del Bukowski cubano, definizione che a Pedro Juan non è mai andata giù perché, a ben guardare, paragoni di questo tipo hanno davvero poco senso. […]
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