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Brasile 2014: l’urlo dell’Europa terrorizza il Sudamerica

Brasile 2014: i numeri dicono che il Sudamerica fa un passo indietro. Soltanto 3 sudamericane ai quarti mentre a Sudafrica 2010 erano quattro.

E siamo arrivati anche ai quarti di finale. La nuova geopolitica del calcio mondiale è la seguente: Brasile, Colombia, Francia, Germania, Argentina, Costa Rica, Olanda e Belgio. Ovvero 4 squadre europee, 3 sudamericane e 1 centroamericana.

Brasile 2014: l'urlo dell'Europa terrorizza il Sudamerica

Nel 2010 avevamo 3 squadre europee (Spagna, Olanda e Germania), 4 Sudamericane (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay) e una squadra africana (il Ghana).

Spariscono dalla scena l’Africa e, contrariamente a quanto si sente in giro, le sudamericane peggiorano arrivando alle semifinali con una squadra in meno rispetto a Sudafrica 2010.  Anche se, a dire il vero, resta ancora la speranza di avere una finale tutta sudamericana (sarebbe la seconda volta dopo Uruguay-Argentina del 1930).

Tutte le partite degli ottavi sono state combattute ed equilibrate, un vero spettacolo, ad eccezione di Colombia-Uruguay che è stato l’unico match senza storia. Si possono fare già bilanci importanti: il Costa Rica è senza dubbio la squadra rivelazione dei mondiali. Difficilmente potrà impensierire l’Olanda, ma tanto il loro mondiale l’hanno già vinto. Il Belgio conferma le aspettative della vigilia e da adesso in poi può solo sognare (anche se non credo abbia i numeri per vincere un mondiale, però potrebbe battere l’Argentina).

Brasile 2014: l'urlo dell'Europa terrorizza il Sudamerica

A questo punto del mondiale per quasi tutte le squadre essere eliminate non è più un dramma, se si escludono il Brasile e l’Argentina che hanno addosso molte aspettative, con l’Argentina che rischia moltissimo. La squadra di Messi anche oggi ha dimostrato limiti enormi e, a mio modo di vedere, è la più sopravvalutata del torneo.

Francia e Germania se la giocano alla pari, mentre se da un lato il Brasile è condannato a vincere e dall’altro la Colombia può giocare in tranquillità assoluta, tanto proprio come il Belgio da questo punto in poi per loro vale tutto.

C’è da dire comunque che rispetto a Germania 2006 (6 europee e 2 sudamericane) e in generale rispetto alla tradizione, le ultime due edizioni ci hanno regalato più equilibrio, con le europee che faticano molto di più e con le sudamericane che mediamente sono più competitive. Sul campo infatti si sono viste partite molto tese e incerte fino all’ultimo minuto, con 4 partite su 8 decise nei tempi regolamentari (2 ai rigori).

Brasile 2014: l'urlo dell'Europa terrorizza il Sudamerica

Per quanto riguarda gli equilibri geopolitici del calcio mondiale resta inarrivabile l’anomalia del 2002 con 4 europee, una sudamericana, una nordamericana, una asiatica e un’africana agli ottavi.

Del resto quelli furono mondiali falsati in maniera palese dagli arbitraggi scandalosi che favorirono la Korea e che, rivisti oggi, rimangono una delle pagine più vergognose del calcio mondiale. Del resto già le Olimpiadi di Seoul 1988 avevano ampiamente dimostrato come in Korea sia impossibile sperare in arbitraggi normali, soprattutto poi quando si ha a che fare con federazioni corrotte e marce fino al midollo come la FIFA.

La geopolitica del calcio mondiale fino al 2006 aveva espresso una superiorità abbastanza netta delle squadre europee, cosa che si conferma anche nel 2014, per lo meno per la presenza di squadre ai quarti di finale:

  • 8 europee a Roma ’34;
  • 7 europee e 1 sudamericana a Germania ’58 e USA ’94;
  • 6 europee e 2 sudamericane a Svizzera ’54, Chile ’62, Francia ’98  e Germania 2006;
  • 6 europee, 1 sudamericana e africana a Italia ’90;
  • 6 europee, 1 sudamericana e 1 centroamericana a Francia ’38;
  • 5 europee, 2 sudamericane e 1 nordamericana a Mexico ’86;
  • 5 europee, 2 sudamericane e 1 asiatica a Inghilterra ’66;
  • 4 europee, 3 sudamericane e 1 nordamericana a Mexico ’70
  • 4 europee, 1 asiatica, 1 nordamericana e 1 africana a Korea e Giappone 2002;
  • 3 europee, 4 sudamericane e 1 africana a Sudafrica 2010*;

Quella del 2010 dunque è stata l’unica edizione dei mondiali con le europee in minoranza ai quarti di finale, anche se poi la finale fu tra 2 europee, cosa che si è ripetuta 8 volte nella storia dei mondiali. Le finali con una squadra europea e una sudamericana sono state invece 9, mentre soltanto nel 1930 in Uruguay in finale andarono 2 formazioni sudamericane (Argentina e Uruguay)**.

Adesso ci aspettano una serie di partite che, sulla carta, si preannunciano bellissime. Può succedere davvero di tutto: finale tutta sudamericana, finale tutta europa, finale con 1 europea e 1 sudamericana.

Azzardo un pronostico per le semifinali: da un lato del tabellone dico Brasile-Germania, dall’altro Olanda-Belgio, anche se mi piacerebbe tantissimo vedere la Colombia in semifinale (e non è una cosa così impossibile come potrebbe sembrare).

 

 

*Nel ’30, ’50 ’70, 74 e ’82 la formula del torneo non prevedeva i quarti di finale.

**Nel ’50 quella tra Brasile e Uruguay non fu, come spesso viene detto, una finale, ma l’ultima partita di un gironcino all’italiana. Fu un caso che proprio Uruguay e Brasile siano arrivate a giocarsi il mondiale all’ultima partita, che per questo spesso viene ricordata come una finale.

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