Prima di tutto alcune spiegazioni sul capitolo X. Il riferimento che ne ho fatto nella prefazione riguarda la capacità di Nigel Chapman a maneggiare i veleni. Agatha Christie astutamente evita di esprimere a Poirot qualsiasi commento. E’ infatti l’ispettore Sharpe che conduce l’interrogatorio. Quando quest’ultimo asserisce che Nigel è un irresponsabile, la cosa scivola via come se fosse una battuta.
Agatha Christie tuttavia prendeva molto sul serio tale capacità (la sua conoscenza dei veleni era considerevole e lei stessa conobbe momenti di angoscia quando seppe che un vero assassino si era servito del veleno che lei aveva descritto in uno dei suoi libri). Se associamo il fatto che Nigel ha espresso l’opinione che il crimine è una “forma d’arte creativa” e che i veri criminali sono in realtà “i poliziotti che scelgono di fare quel mestiere spinti dal loro segreto sadismo”, al profondo rispetto che l’autrice nutre verso la legge e l’ordine, allora guarderemo a Nigel Chapman come al sospettabile numero uno.
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