E così c‘era un significato in quella camera chiusa a chiave dall’interno! Diciamo la verità: quando il sovrintendente Sugden scopre così rapidamente il metodo seguito dall’assassino per lasciare la stanza ermeticamente serrata dall’interno, il lettore ci rimane male. Come, un tema così classico affrontato in maniera tanto disinvolta e con una soluzione così semplice? (e oseremmo dire banale, se confrontata con ben altre trovate da “tecnici” della camera chiusa come, per esempio, John Dickson Carr). E tutto questo da una scrittrice del calibro di Agatha Christie? Incredibile! Non può essere vero. Ci deve essere qualcosa d’altro, qualcosa di molto più importante collegato a quella stanza sigillata. E infatti qualcosa di molto importante c’è…
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