L’opinionista social, ovvero l’emulazione fallita dell’opinionista tv

OPINIONISTA SOCIAL: persona che, avendo troppo tempo libero, perde ogni occasione di restare in silenzio.

Leggo sulla Treccani:

Opinionista – s. m. e f. [der. di opinione] (pl. m. -i): giornalista della stampa o della radiotelevisione autore di commenti su fatti politici o di costume.

Credo che la voce dovrebbe essere aggiornata con l’aggiunta dei social network dato che, a partire dal 2006, nasce un nuovo tipo di opinionista, ovvero “l’opinionista social”.

All’inizio l’opinionista social stava principalmente su Twitter, ma poi visto che su Twitter non c’è abbastanza pubblico si è spostato su Facebook, anche se si trova qualcosina su Youtube e nelle Live di Instagram.

Ma Youtube e Instagram sono social network su cui gira grano pesante quindi è improbabile trovare l’opinionista social, è più facile trovarci influencer e in generale gente che fattura davvero grazie alla sua presenza social.

LE 3 VARIANTI DELL’OPINIONISTA SOCIAL

Per “opinionista social” dunque si intende quella persona che, avendo troppo tempo libero, non perde occasione per non restare in silenzio.

Lo scoreggione

Il primo e più diffuso caso è quello dell’opinionista intellettuale (detto anche “LO SCOREGGIONE) che, dopo aver dileggiato per anni gli opinionisti tv (principalmente perché lui non veniva mai invitato in tv ed era costretto a guardarla soffrendo), approfitta dei social network per replicare pedissaquamente quello schema infelice, senza tuttavia riuscirsi.

L’urlatore

La seconda variante è quella dell’opinionista plebeo (detto anche “L’URLATORE”) che, proprio in virtù del suo essere “un cittadino comune”, assurge al ruolo di grandissimo opinionista. A prima vista potrebbe sembrare un idiot-savant ma, purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi è soltanto idiot.

Il miracolato

La terza variante infine è quella dell’opinionista per caso” (detto anche “IL MIRACOLATO”), ovvero quel particolare tipo di opinionista che, grazie alla visibilità ottenuta da una sua riconosciuta e conclamata eccellenza professionale (professore universitario, attore, cantante, imprenditore, criminale, scrittore, medico, regista, ecc.), si sente automaticamente un esperto di qualsiasi cosa. Di solito è anche l’autore delle topiche più clamorose e ci regala sempre grandi soddisfazioni.

LE CARATTERISTICHE DELL’OPINIONISTA SOCIAL

Tutte e tre le varianti dell’opinionista social seguono comunque uno schema comune nelle loro esternazioni pubbliche.

Generalmente sproloquiano di diritto, di legislazione internazionale, di economia, di religione, di politica e di cultura in base all’esigenza impellente di far sapere alla propria bolla social che loro hanno un’opinione sui principali fatti di attualità e, soprattutto, che la loro è un’opinione originale e rilevante.

L’opinionista social reitera dunque uno schema vecchio ed ormai esaurito limitandosi ad essere l’emulazione fallita* dell’opinionista tv, media nei confronti del quale peraltro l’opinionista social continua a coltivare un totale disprezzo (pur piangendo di gioia ogni volta che può andare in tv, cosa che annuncia regolarmente ai suoi follower con numerosi post).

UN TENTATIVO DI ANALISI

La causa principale del suo comportamento sembra essere l’eccesso di tempo libero e la smodata necessità di essere notato, di essere visibile e apprezzato, unico vero parametro capace di dare senso all’esistenza in una società come quella attuale flagellata dalla piaga del #TroppoBenessere.

Quando l’opinionista social vi dice che non è giusto giudicare le persone o che a lui non interessa essere giudicato, in realtà sta mentendo, come tutti quelli reiterano questo mantra ammuffito del “non giudizio”: in realtà vuole essere approvato, ovvero giudicato positivamente.

Proprio come accadeva e accade nei regimi più intransigenti quello che non si può fare è disapprovare, bisogna sempre applaudire, guai ad esprimere un parere o un’opinione negativa o non allineata. Ogni opinionista social dunque, pur sapendo che gli haters sono importantissimi perché sono la vera fonte del suo potere, cerca soltanto approvazione.

Nell’infinita reductio ad unum della società dei social network ognuno è felice dittatore dello stato libero di se stesso.

*Non smetterò mai di ringraziare Tommaso Labranca per il concetto di “emulazione fallita” (e per tantissime altre cose9.

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