Juventus – Real Madrid. Eravamo io, Del Piero, Hugo Sanchez, Valdano, Platini, Cabrini, Butragueno, Raul, Vialli…
La prima Juve – Real di cui io abbia memoria è datata 1986, naturalmente si trattava di Coppa dei Campioni. 0-1 da loro (Butragueno), 1-0 da noi (Cabrini). Poi Marchesi ha la bella idea di far tirare i rigori a Brio e Favero e andiamo a casa.
Ricordo il gol di Cabrini come se fosse ieri. E il gol annullato inspiegabilmente a Manfredonia a Madrid. E i rigori a Torino.
In quegli anni di fatto non si sapeva niente del Reral e dei suoi giocatori, erano alieni che si vedevano una volta ogni morte di papa in televisione: Hugo Sanchez, Emilio “el buitre” Butragueno, Valdano… Altra epoca, altro calcio, stesse emozioni.
L’imprinting di Coppa Campioni me l’aveva dato un’altra spagnola, il Barcellona. Era la stagione 85-86 e dopo un mesto 0 -1 al Camp Nou (Julio Alberto) ci dovemmo accontentare di uno sciagurato 1-1 a Torino (Archibald – Platini) e tutti a casa.
Si sarebbero dovuti lapidare Pacione e Trapattoni per quell’eliminazione ma lasciamo perdere. Sarà per questo che per me la Coppa Campioni e la successiva Champions hanno sempre avuto senso soltanto nella fase a eliminazione diretta.
Andata e ritorno, dentro o fuori. Tutte ‘ste menate di gironi e gironcini servono solo ad annacquare il brodo. Ma questo abbiamo e questo ci dobbiamo tenere.
Quarti di finale di Champions League, 1996
Torniamo al Real. Per vedere un altra Juve – Real ho dovuto aspettare l’anno di grazia 1996 (o perlomeno questa è la prima di cui ho ricordo). La Coppa Campioni non c’era più, si giocava la Champions League.
1-0 da loro (Raul) e poi 2 pappine a Torino (Del Piero e Padovano). Libidine allo stato puro. Una svolta epocale, una vera partita generazionale che ha segnato uno spartiacque per tutti i tifosi bianconeri.
Quello è stato il momento in cui abbiamo davvero vinto la Champions, anche se l’Ajax era un squadra di un altro pianeta rispetto a quel Real che stava vivendo un periodo di transizione (e nonostante tutto ci fece soffrire non poco). Splendido il video girato da Vialli nel prepartita.
Finale di Champions League, 1998
Il 1998 è l’anno della scoppola: all’Amsterdam Arena perdiamo 1-0 e le merengues si portano a casa La Septima, noi invece ci portiamo a casa ‘sta fava (termine tecnico).
Particolare curioso: io quell’anno l’ho trascorso in Spagna, cazzeggiavo alla grande studiavo a Zaragoza in Erasmus. Immaginatevi cosa voglia dire guardarsi una finale di Champions da unico italiano (e per di più juventino!) in mezzo a 300 tifosi del Real assatanati.
Questi non vincevano la Coppa dei Campioni da più di 30 anni e devono vincerla proprio quando ci sono io? Per di più in finale contro la Juve… Che dire, ho passato la notte a festeggiare alla grande urlando Hala Madrid! e chi se ne frega. Ma vi pare che mi rinchiudo in camera a disperarmi? Serata memorabile, in tutti i sensi.
Semifinale di Champions League, 2003
Per ripescare un’altra Juve – Real che conti si va alla stagione 2002/2003: 2-1 al Bernabeu e un epico 3-1 a Torino, noi andiamo a giocarci la finale di Manchester e los galacticos tornano a casa. Partita strepitosa perché quel Real era veramente cazzuto, ma quella Juve era ancora più cazzuta. Eravamo una squadra fortissimi, davvero fortissimi.
Ottavi di finale di Champions, 2004
Anche nella stagione 2004/05 mandiamo a casa i galacticos dalla Champions: 0-1 a Madrid (Helguera) e 2-0 a Torino (Trezeguet – Zalayeta), con patatone Zalayeta in forma splendida. Eravamo agli ottavi e siamo andati poco lontano, del resto erano gli anni grigi di Ibrahimovic e Capello.
Girone di qualificazione di Champions, 2008
Nel 2008 l’apoteosi per Alessandro Del Piero: 2-1 a Torino (Del Piero – Amauri – Van Nistelrooij ) e 0-2 a Madrid (Del Piero – Del Piero), con tutto il Santiago Bernabeu in piedi ad omaggiare il Capitano.
Brividi allo stato puro per Del Piero e per un’intera generazione di tifosi cresciuti insieme a lui. Le due partite in realtà contavano poco o nulla visto che si giocava ancora il girone, ma quella doppietta al Bernabeu resta senza dubbio uno dei momenti indimenticabili nella storia della Juve e del Capitano (anche perché quella Juve era un squadretta con un solo grandissimo cazzoduro, Alex Del Piero).
E stasera?
E stasera? Stasera chi se ne frega, ormai l’ansia da prestazione per il calcio è quasi dimenticata (resiste soltanto per le partite dell’Italia ai mondiali, sempre per l’Italia agli Europe dagli ottavi in su e per la Juve in Champions dagli ottavi in poi. Tutto il resto è noia), quindi mi preparo a godermi una bella partita di calcio e nulla più.
Nel caso dovessimo perdere ormai abbiamo imparato serenamente ad “accettare i nostri fallimenti come i nostri successi con calma, dignità e classe…”.
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