Un grande uomo e un grande professionista del giornalismo di ogni tempo. Un comunicatore, un operatore culturale, o, più semplicemente, un artista, tra i pochi in grado di ideare e affermare, in Italia, la televisione e il suo linguaggio.
E poi, i suoi reportage e documentari sull’America Latina, in particolare su Cuba, ci hanno fatto vedere con occhi diversi e intrisi di umanità il Sud del Mondo. Le sue storie rimarranno tra le pagine più intense e cariche di passione nel panorama letterario e giornalistico mondiale.
Sono alcune delle motivazioni con cui la giuria composta da Giuseppe e Raffaella Trabucchi, Ascanio Celestini, Marco Paolini e Michela Signori, Gino e Cecilia Strada, Milena Gabanelli, Enrico Faccio e Carlo Petrini ha deciso di assegnare il sesto Premio Trabucchi d’Illasi alla Passione Civile a Gianni Minà, tra i principali artefici del giornalismo italiano di qualità, che si è sempre contraddistinto nel suo lavoro per la grande passione e curiosità, unite a doti professionali indiscutibili.
Una figura che le generazioni più giovani hanno avvicinato e riscoperto anche grazie all’indimeticabile parodia radiofonica del duo Fiorello – Baldini.
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