Il genio anarchico di John Byrne

Su Sugarpulp.it trovate un mio pezzo su a John Byrne. Ecco qualche estratto:

“Non ricordo qual è stato il primo fumetto di John Byrne che mi sia capitato tra le mani: forse qualcosa degli X-Men, o forse un albo dei Fantastici 4. Erano gli anni ’80 e i fumetti dei supereroi in Italia li pubblicava la Star Comics.

Una cosa però me la ricordo bene: ho capito subito che quelli erano i supereroi che volevo vedere. Può sembrare assurdo ma io i supereroi li avevo sempre immaginati così, come li disegnava Byrne. Ancora adesso adoro vedere le sue tavole così perfette, plastiche, eleganti. Una cosa del genere l’avevo provata soltanto con gli Alan Ford di Magnus & Bunker: amore cieco a prima vista. […]

[…] Un altro aspetto che poi mi ha sempre affascinato di Byrne è stata la sua voglia di andare a sviluppare personaggi minori, decadenti (e non soltanto dal punto di vista delle vendite), di risollevae personaggi storici che sembravano arrivati al capolinea, di sfidare sempre e comunque le mode e le tendenze del mercato […]”.

Potete leggere tutto l’articolo su Sugarpulp.it

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Comments (

1

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  1. Paolo Zardi

    Bellissima l’immagine in cui dici che i disegnatori che sono venuti prima di Byrne lo hanno copiato – molto nabokoviana! 😉
    Ho seguito il mondo dei fumetti fino ai 12-13 anni e poi l’ho abbandonato, senza nessun buon motivo. Le mie passioni erano Dare Devil (a mio parere sottovalutato), e i disegni di Jack Kirby (ricordo una sua versione a fumetti di “2001 Odissea nello spazio” davvero memorabile). Amavo anche l’Uomo Ragno, per i soliti motivi (è sfigato, ma fa ridere, ecc), gli X-Men, Nick Fury e Thor, con tutti gli dei crapuloni che lo accompagnavano, mentre non ho mai apprezzato particolarmente i Fantastici Quattro (ad esclusione di Ben, personaggio epicamente tragico): mancavano di sensualità.
    Dopo questo post, però, capisco di aver smesso troppo presto – come minimo, mi sono perso Byrne! 😉

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