Ciao Massimo, per prima cosa bentornato su Sugarpulp. Come nasce l’idea di dare vita a questa factory? E come si sviluppa da un punto di vista pratico il lavoro di questo nuovo laboratorio?
La consapevolezza che il noir muta più velocemente di un tempo mi ha convinto a mettere in piedi una sorta di laboratorio totalmente dedicato alla sperimentazione, il cui obiettivo non è di arrivare alla definizione di un filone e tantomeno di una scuola ma dare senso a esperienze collettive e individuali. Siamo un gruppo eterogeneo, formato non solo da scrittori, che lavora in comunità sia sul profilo teorico approfondendo temi specifici e analizzando lo sviluppo del genere a livello internazionale, sia su quello pratico della ricerca, l’indagine e la produzione di idee utili a scrivere romanzi. La scrittura è l’unico momento totalmente individuale della nostra struttura. Attualmente l’aspetto che stiamo privilegiando è quello della costruzione di trame, convinti che una buona idea possa diventare geniale se si mettono insieme persone motivate e capaci ma stiamo già pianificando altri terreni di ricerca.
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