Quella sera al bar di Frank. Dovevo esserci, avevo fatto carte false per esserci, anche solo per una volta, non pensai alle possibili conseguenze né al viaggio che mi sarei dovuto sobbarcare. Il lunedì da Frank è serata jam session e oggi è lunedì.
Con Frank il proprietario, nonché unico barman, avevo subito legato; in comune avevamo le stesse origini italiane, la passione per la “Musica” tutta, le chitarre e ovviamente chi le suonava. Mi disse: «Sei mai stato in Colorado? A Denver no? Mai? Io ricordo una serata veramente magica, era il ’74, era estate. Fuori un caldo tremendo e allora decisi di rifugiarmi in quel piccolo club l’ Ebbets Field. Per due sere suonava un giovane chitarrista che si era già messo in mostra ed aveva indotto la critica a scomodi paragoni. A dirla tutta con lui c’erano anche gli Energy il suo primo vero gruppo, batteria, percussioni e basso. Un gruppo di amici con cui amava ritrovarsi per jammare. Attenzione tutta gente del “giro” che già conoscevo e …immaginavo già come sarebbe andata a finire. Non immaginavo invece che la calura che mi ero lasciato alle spalle giù al parcheggio mi avrebbe seguito come un’ombra all’interno di quelle quattro mura rendendo la serata decisamente hot».
«Aspetta Frank, io non c’ero ma ho la registrazione di quei concerti, stai parlando di Tommy Bolin! E per chi credi che sono qui stasera?»
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