“[…] L’apologia del politicamente corretto è una faccenda recente, ma non è detto che si tratti di una moda passeggera. Infatti ha radici saldissime nell’occhiuta vigilanza che ogni gruppo, ogni minoranza, esercita su ogni altro gruppo, su ogni maggioranza: per non esserne sminuito, contraddetto, offeso, sia pure involontariamente. Non mi sembra un fenomeno destinato a calare, ma l’esempio dato da De Bortoli può essere un buon inizio di un dibattito, di un ripensamento, di una lieve retromarcia, o almeno di una rinascita del senso del ridicolo […]”.
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