A volte mi domando che senso abbia tornare: perché torniamo in certi luoghi, rifacciamo cose già fatte, percorriamo strade già attraversate, cerchiamo persone con cui abbiamo già condiviso tutto quello che c’era da condividere.
Normalmente si spera di rivivere sensazioni che ci hanno fatto stare bene, ma non è quasi mai così.
Forse, in alcuni casi, si riesce a rubare al tempo un po’ di vita, ma difficilmente la vita torna con lo stesso sapore e con la stessa energia con cui è passata la prima volta. Forse quelli che si recuperano sono soltanto gli scarti, forse quelli che tornano sono soltanto quei brandelli di vita che avevamo dimenticato, e che non vorremmo proprio rivivere.
Eppure resta questa smania di tornare: non so dove, ma so benissimo quando, perchè alla fine non si torna mai in un posto, si torna ad un momento.
I posti sono sempre lì, ci aspettano, possiamo tornarci quante volte vogliamo, sappiamo bene che sono soltanto una scusa: è il tempo che non ci aspetta, che non si lascia riprendere mai, che anche quando ci sembra tornare non contiene più la stessa vita, non è più così indissolubilmente legato a quelle emozioni che ricordavamo.
Forse non è neppure così, alla fine il tempo è sempre uguale stesso e le emozioni, a pensarci bene, non cambiano mai: peccato che ritrovarle lì, al loro posto, significa accorgersi quanto siamo cambiati noi.
Rispondi