L’appuntamento è al caffè Pedrocchi, simbolo di Padova, un posto dove si mangia e si ascolta anche buona musica. Il luogo lo ha scelto lui, Massimo Carlotto, ed è il più scenografico per dire “sono tornato a vivere stabilmente qui”. A Padova ci è tornato, senza sbandierarlo, da un anno, dopo il buen retiro di Cagliari. “In realtà non l’ho mai lasciata”, si affretta ad aggiungere. Col cuore sicuramente no. Il corpo ha girovagato. […] È solo uno scrittore di noir in cerca di storie. E allora oltre alle radici, gli affetti (qui abitano ancora i genitori novantenni), c’è l’occasione professionale, il campo fertile dove raccogliere la messe di spunti per il suo personaggio, Marco Buratti, l’Alligatore, detective privato senza licenza e con un codice morale inconsueto, ma coerente. Perché, sostiene, “il Nordest è diventato mafiopoli, ci sono i clan venuti da fuori che dominano, fanno affari, nell’assoluto silenzio generale”.
Il tema fa da sfondo al nuovo lavoro L’amore del bandito, in libreria dal 25 settembre, primo volume di una trilogia già chiara in testa. È l’ideale prosecuzione di Nessuna cortesia all’uscita (1999) dove c’era la mafia del Brenta, Felicetto Maniero, malavita arcaica e sorpassata.
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