Chris Rea, un ricordo personale di un musicista straordinario e malinconico.

Chris Rea, un ricordo

Chris Rea, un ricordo personale di un musicista straordinario e malinconico.

Nei primi anni 2000 ho passato mezza mattina con Chris Rea negli studi di Radio Kiss Kiss di via Aleardi a Milano. Non ricordo l’anno preciso, qualcosa tra il 2001 e il 2003.

Chris Rea era già in declino, per me era quello di ROAD TO HELL e JULIA (neanche vi sto a dire perché proprio di Julia se no dovrei scriverci un libro). Lo conoscevo a malapena e la sensazione era che fosse venuto in radio a fare la classica intervista promozionale più per un favore nei confronti del suo discografico che per altro.

Era un musicista in declino, sicuramente non di moda e venne accolto con un po’ di scetticismo. Forse, a ripensarci bene, l’intervista venne registrata negli studi di Push Pull, che all’epoca erano praticamente un tutt’uno con Radio Kiss Kiss.

Sta di fatto che arriva in radio ‘sto tizio tutto vestito di bianco, un po’ stordito e non al massimo della forma. Alle 10:30 del mattino sembrava già mezzo ubriaco e noi giù con le solite battute stupide. Poi il discografico che lo accompagnava ci spiegò che era reduce da un brutto tumore e tutti ci sentimmo gli stronzi che eravamo, ma sono cose che capitano.

L’intervista promozionale passa via indolore, non ricordo neanche chi lo abbia intervistato, ma sono dettagli che lasciano il tempo che trovano. Anche lui doveva aver capito che si trattava della solita routine per tutti, scarso interesse e tempo perso da contratto.

Sta di fatto che dopo quell’incontro casuale e inconsapevole ho iniziato ad ascoltare Chris Rea al di là di ROAD THO HELLE, ON THE BEACH e JULIA.

E cosi, per caso, ho scoperto un musicista gigantesco. Un chitarrista enorme, una voce oscura ed evocativa come poche.

Un uomo sempre in bilico tra la musica e se stesso, costretto a fare i conti con quello che era dentro e fuori dal palco. Un musicista che ha fatto tante scelte sbagliate ma tutte bellissime, con un suono meraviglioso e inconfondibile.

Uno che ha amato la musica come pochi altri, forse perché è stata l’unica cosa che lo ha salvato da se stesso. Un artista lontanissimo dagli schemi, autore di un clamoroso successo mondiale suo malgrado a fine anno ‘90 e che ha scelto di fregarsene.

Se vi capitata ascoltatelo perché Chris Rea è stato davvero un gigante e la sua musica, oggi più che mai, è di una bellezza straziante.

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