Marilù Oliva ha intervistato Elena Girardin sul suo blog, Libro Guerriero, ecco alcuni passaggi particolarmente interessanti:
La storia di Anna Santini ricorda quella di altre ragazze scomparse (e mai ritrovate. O mai ritrovate vive, penso a Desirée Piovanelli). Hai trattato con molta delicatezza ma con fermezza un tema che squarcia, pur senza rinunciare alla ferocia del fatto. Tecnicamente come hai proceduto.
Non lo so. Voglio dire: a parte l’architettura del testo che, evidentemente, è pensata, ho semplicemente immaginato di calarmi di volta in volta nei panni dei personaggi. Di vedere come loro, di vivere come loro. Non ho faticato a identificare nella piccola Anna la Elena quindicenne, con il cuore pieno di speranze e una cieca fiducia nel mondo. Così come non è stato difficile pensare ai personaggi di Mirko e Ivan, ragazzi “perduti”, simili ad alcuni che ho conosciuto e che conosco. Il resto è venuto da sé.
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