«Ma, quando di un passato antico nulla sussiste, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, soli, più fragili ma più vivaci, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l’odore e il sapore rimangono ancora a lungo, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sulla rovina di tutto il resto, a portare senza piegarsi, sulla loro minuscola goccia quasi impalpabile, l’immenso edificio del ricordo» (Marcel Proust, La strada di Swann).
Avete notato com’è cambiata l’estetica dei social media? A dieci anni dal suo avvio, il social Web sta diventando sempre più sentimentale, bello e profondo, e presenta di noi e della nostra vita un’immagine a cui guardare con nostalgia. I social media sembrano sempre meno degli scenari futuristici con un design freddo, pulito e minimalista. La visione cyberpunk di un futuro connesso digitalmente era una fantasia. Nessuno in realtà voleva i colori sgargianti e le tute argentate esibite nel film Tron, che sembravano rendere il passato irrilevante e da dimenticare. Era una visione della tecnologia che ora sembra quanto meno limitata.