Quanto provinciali siamo noi italiani: in tv scorrono le immagini della cerimonia inaugurali di Londra 2012 e nei social network in tanti scrivono che noi non potremmo mai fare una cosa del genere, che “chi avremmo messo noi al posto di Paul McCartney?”, e via di tafazzismo anti-italiano imperante.
Possibile che nessuno che si renda conto che potremmo fare benissimo una cerimonia inaugurale di portata internazionale schierando nomi altrettanto validi e d’impatto? Per farlo basterebbe smetterla di scimmiottare gli altri: tutto il mondo invidia le nostre unicità nazionali, possibile che qui non se ne renda conto nessuno?
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Alla fine ha vinto il Brasile. Tutto secondo pronostico. Ieri sera speravo che Cuba riuscisse nel miracolo ma già dopo il primo set mi sono reso conto che i ragazzotti di Orlando Samuel Blackwood, non ce l’avrebbero mai potuta fare contro i verdeoro.
E dire che all’inizio non mi era sembrato il Brasile di sempre. Per un attimo avevo pensato che questa potesse essere la stessa squadra che avremmo potuto battere in semifinale a Pechino e che si era fatta soffiare la medaglia d’oro olimpica dagli USA. E invece no, i giocatori di Bernardinho hanno dimostrato di essere degli extraterrestri: quando il gioco si è fatto duro loro hanno iniziato a giocare.
Il vero vincitore di questo mondiale è Bernardinho: cambia (quasi) tutto e vince lo stesso. Oggi come oggi nessuno riesce a motivare una squadra come lui. Forse questo pazzo scatenato è davvero il più grande allenatore di tutti i tempi.
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Il blog di Giacomo Brunoro