L’album d’esordio dei Chickenfoot è puro rock & roll. E’ uno di quegli album che è bello ascoltare d’estate, quando c’è un caldo tignoso e ti squagli di sudore in pomeriggi che non finiscono mai: riesci a sopravvivere giusto perché hai una birretta ghiacciata in mano, e sai benissimo che le finestre aperte non fanno certo passare un po’ di fresco, servono solo a spaccare le palle a tutti i vicini con quel volume esagerato. Altro che cuffie, iPod e cazzate varie…
E’ il caso però di fare un passo indietro dato che parlare di “esordio” non è proprio corretto, visto che i componenti dei Chickenfoot sono Joe Satriani, Sammy Hagar e Michael Anthony dei Van Halen, e Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers. Com’è nata la cosa? Semplicissimo: i quattro sono amici da sempre, si trovavano spesso a suonare e a cazzeggiare nel club di Sammy Hagar a Costa Mesa e hanno pensato bene di far saltar fuori un album. Non si tratta certo della prima “superband” che nasce in modo apparentemente casuale, né sarà l’ultima. Quello che stupisce in questa operazione sono due aspetti: la semplicità con cui è stata messa in piedi tutta la baracca e la perfezione dell’apparato 2.0.
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